sabato 14 novembre 2009

vollantino "Morte Stefano Cucchi"

La tragica morte di Stefano Cucchi,un ragazzo di TorPignattara,ci pone tutti di fronte a quello che è il reale stato di cose in cui viviamo:sfruttamento,povertà ed emarginazione per noi,bella vita per padroni e politicanti.



Ogni giorno assistiamo ai pestaggi nelle carceri e nei cie,alla repressione e alle provocazioni verso i lavoratori in lotta,agli sgomberi delle case occupate,alle continue vessazioni contro gli immigrati...



La democrazia ha tolto anche le sue ultime millantate parvenze di umanità,mostrando quella che è la violenza delle sue istituzioni,volte solamente a mantenere il potere del profitto. Le ultime norme entrate in vigore ,come ad esempio il pacchetto Pisanu(2005) o il Pacchetto sicurezza(che prevedono forti restrizioni alla libertà personale per tutti non solo per gli immigrati),non fanno altro che spalleggiare la violenza e la prepotenza sbirresca più di quanto non lo sia già.



Purtroppo oggi Stefano,come Gabriele Sandri,Marcello Lonzi e Federico Aldovrandi sono morti di quella piaga che è lo stato italiano. Cosi come altre morti bianche e morti in mare, milioni di persone sono decedute per una piaga ben più grande che è il capitalismo,che genera morte e miseria.



La verità appare quindi chiara. Stefano è stato ucciso da quel potere che ormai da tempo si sente onnipotente e al di sopra di ogni considerazione umana.



Una giustizia per tutto questo la dobbiamo invece creare noi da soli,rendendo inoffensivi questi assassini,che si fanno forti tenendoci divisi ,alimentando menzogne come il razzismo e l'amor di patria,organizzandoci per lottare nei quartieri nei posti di lavoro e nelle scuole, affinchè non si muoia più ne di stato ne di lavoro



La rabbia e la determinazione dei ragazzi di TorPignattara espressa durante il corteo di sabato 7 novembre rappresenta un primo segnale di inversione di tendenza. A loro va tutto il nostro appoggio.



COMITATO PER L'UNITA' DEI LAVORATORI IMMIGRATI E ITALIANI

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